ESCLUSIVA ILOVE GIANA – Le ultime parole di Riccardo Rossini prima di approdare alla Pro Piacenza

Riccardo Rossini Giana erminio gorgonzola calcio lega pro pro piacenza www.ilovegiana.it
  • 15 Luglio 2016
  • Redazione
  • 0

L’ ormai ex attaccante Riccardo Rossini è stato ceduto alla Pro Piacenza. Nella stagione appena conclusa ha trovato meno spazio rispetto alle precedenti, mettendo a segno comunque 2 reti con la maglia biancoceleste, e dimostrando un buon gioco nelle partite disputate.

Sempre con la compagine di Gorgonzola, ha disputato il suo primo campionato professionistico, realizzando 6 reti in 33 presenze, ed in occasione della trionfale annata di Serie D, aveva collezionato ben 32 presenze, andando in rete 8 volte, come il precedente campionato di Promozione con il Tribiano.

In esclusiva, attraverso il nostro portale, Rossini ha voluto rilasciare le sue ultime parole in biancoceleste.

Riccardo, siamo giunti al traguardo di questa esperienza alla Giana Erminio. Raccontaci degli anni vissuti qui.

“Provenivo dagli Allievi del Cimiano. Dopo un incidente in moto, dove sono rimasto un mese in ospedale, mi ha cercato mister Cesare Albè. Inizialmente la Giana non sapevo cosa fosse, poichè ambivo ad altre piazze come Seregno. A Gorgonzola mi sono sentito subito a casa. Avevo trascorso due anni bellissimi vincendo il campionato juniores, dove la squadra aveva raggiunto belle vittorie. Successivamente Albè mi suggerì di recarmi a Tribiano per fare due anni di esperienza in Promozione. Inizialmente ero deluso, poi si è rivelata una cosa positiva. Avevo segnato sette reti, ed Albè aveva voluto che io tornassi a casa. Sono tornato qui quando la società disputò un indescrivibile campionato di serie D. Si creò un’atmosfera e coesione tra noi, e vincemmo un campionato dove vengono i brividi solo a pensarci. Approdammo in Lega Pro, in un mondo tutto nuovo. Vedevamo squadre come Alessandria e Bassano, che venivano al campo in giacca e cravatta, mentre noi in tuta. Ci eravamo salvati, e quest’anno è stato il mio ultimo in biancoceleste”.

La partita che ricordi meglio della stagione 2014/2015?

“Giana – Renate. Era l’8 novembre, data del mio compleanno, e fu il mio primo gol in Lega Pro, dove Pablo Sanchez, il mio migliore amico, entrando dalla panchina parò un rigore sullo zero a zero, e l’azione successiva segnai io. Quella partita terminò tre a zero a favore nostro, e quella giornata mi è rimasta più impressa”.

Invece nella stagione scorsa?

“Padova – Giana a livello personale. Come squadra, quella disputata lo scorso 19 marzo contro il SudTirol, con rete di Bonalumi, rimanendo in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo”.

Stesso stadio dove conquistavate la salvezza lo scorso anno.

“Esattamente. E dove segnai. E’ uno stadio che porta fortuna”.

In quali reparti ritieni che la Giana Erminio dovrà operare per disputare un miglior campionato rispetto ai due precedenti?

“Confidando molto nei compagni che conoscevo già, ritengo alla luce dei recenti acquisti, dovrebbe essere sistemata. Sinceramente non vedrei altri ingressi. Gente come Bonalumi, da tre anni qui, penso possa fare bene. Alla fine mister Albè ne sa una più del diavolo e sarà lui a decidere”.

Il tuo addio alla Giana da cosa è dipeso? Cambiamento di modulo o altro?

“Ne abbiamo parlato tanto. Rispetto a inizio anno i progetti erano un po’ cambiati. Mister e dirigenza, avevano altre idee. Ci siamo confrontati, mettendoci d’accordo. Non provo rancore, nè nessun tipo di dubbio verso il mister. La cosa positiva è aver ricevuto diverse richieste, ed ho deciso di approdare alla Pro Piacenza, piazza importantissima”.

I gironi verranno sorteggiati settimana prossima. In vista di uno scontro diretto Pro Piacenza – Giana, quali saranno le tue emozioni?

“Finchè appunto non sorteggeranno i gironi non si può sapere. Però sarà una partita durissima per me. Giocare contro la maglia con la quale sono cresciuto, e vedere i miei compagni contro… Però il calcio deve essere uno spicchio di vita. Imparare a crescere, lasciare alle spalle dei bei ricordi, ed avere la forza di continuare, senza avere rimorsi. Alla società devo tutto, e loro ne sono consapevoli”

Chi vuoi ringraziare per questi sei anni?

“Vorrei ringraziare mister Albè che è stato un padre per me, il presidente Bamonte, il quale senza di lui tutto ciò non poteva esistere, i tifosi che ci sono stati vicini, e gli ultras che ci hanno seguito in trasferta fino a Sassari. Un grande in bocca al lupo a tutti per la stagione futura”.

 

 

In collaborazione con Andrea Propato

Condividi: