Seconda sconfitta consecutiva dopo quella del “Gavagnin-Nocini” a Verona contro il Caldiero Terme, ma vittoria che manca ormai da un mese, ovvero dalla partita al Comunale di Caravaggio contro l’Atalanta Under 23 dello scorso 4 ottobre.
Mister Andrea Chiappella l’ha commentata in questi termini: “Non abbiamo giocato bene e siamo in oggettiva difficoltà. Quello che più mi preme è fare un’analisi più dettagliata partendo da lontano. Arriviamo da diverse partite, specialmente le ultime tre, da quella casalinga contro il Novara, dove abbiamo fatto una grande prestazione e ci è mancata solo un po’ di fortuna nel risultato finale, nonostante abbiamo fatto davvero bene. A Verona contro il Caldiero siamo arrivati in una condizione diversa con tanti problemi di formazione, ma abbiamo stretto i denti. A livello d’atteggiamento, d’impatto, abbiamo dato tutto. Contro l’Arzignano invece, la prestazione è stata diversa: ho visto una squadra un po’ impaurita, che alla prima occasione viene trafitta e poi perde le certezze. Il momento è questo, dobbiamo restare vicini a questi ragazzi e uscirne da uomini, quindi andando a fondo di quelle che possono essere delle mancanze, reagire in maniera costruttiva“.
Serve una Giana più sporca oppure si continuerà a lavorare sul solco tracciato dalla Serie D, augurandosi che i ragazzi crescano: “È un’analisi corretta. Secondo me bisogna apportare dei correttivi. Questo non vuol dire che essere più sporchi e determinati, significa cambiare identità ed i propri principi. Sicuramente dobbiamo alzare degli aspetti che poi vanno a condizionare delle partite e capire i momenti che si verificano. Faremo qualche cambiamento perché non è una questione di giocare bene e portare a casa i punti. Secondo me in questo momento facciamo fatica a creare delle situazioni da gol. Questo ci deve fare capire come andare ad intervenire in queste condizioni, al di là degli assenti. Dobbiamo essere più presenti nella metà campo offensiva, ma più determinati nelle giocate singole come personalità“.
Il centrocampista Daniele Pinto racconta come se ne esce da questo momento: “Durante questi anni ne abbiamo passate tante. Momenti belli e brutti. Bisogna soltanto fare una cosa: restare in silenzio e pedalare. Dalla partita agli allenamenti. Bisogna sempre cercare di dare il massimo e conquistare più punti possibili da qui alla fine del girone d’andata“.
Come tenere la testa concetrata: “È difficile ma dobbiamo farlo per forza. Se ne esce soltanto tutti insieme. Dobbiamo farlo da gruppo, non da singolo. Quindi dobbiamo essere bravi a lavorare tutti per lo stesso obiettivo, quello della salvezza“.
Serve probabilmente essere più sporchi nelle prossime partite: “Innanzitutto diciamo che abbiamo affrontato in queste ultime partite squadre che vogliono salvarsi. Tutti dietro ed a lottare. In questo momento non abbiamo ancora questa testa e dobbiamo pensare ad andare in campo e giocare per il compagno, lottando su ogni palla, senza pensare di essere belli perché servono i punti. Se devo pensare a vincere un duello devo farlo, idem se devo buttare la palla in tribuna“.
Se è una questione di una squadra giovane: “Tante volte non essendosi trovati in queste situazioni bisogna capirlo, ci vuole del tempo, però non c’è né molto a disposizione. Serve essere vecchi, a capire l’importanza di queste partite, fondamentali perché sono scontri diretti, come quello contro l’Arzignano, che è venuto qui buttando su i palloni vincendo così“.
Sulla prossima trasferta a Trieste: “Bisogna andare là e fare la guerra, sapendo che l’avversario si trova in una situazione difficile come la nostra e cercare di portare via più punti possibili. Chi avrà più fame vincerà. A mio parere oggi loro ne hanno più di noi e questo fa la differenza in Serie C. Puoi giocare bene e conquistare dei punti, però puoi anche giocare bene senza portarli a casa perché commettiamo ancora tanti errori“