Andrea Gasbarroni: “Dal mondo del calcio non bisogna aspettarsi nulla”

Andrea Gasbarroni Lumezzane Giana 0-1 Lega Pro Girone A - Copia
  • 26 Maggio 2016
  • Redazione
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Nella giornata odierna, Andrea Gasbarroni, ha concesso un’altra intervista, questa volta a ilgiorno.it, durante la quale ha espresso il suo parere sulla scelta della società di non rinnovare il suo contratto, oltre a fare un bilancio del suo anno e mezzo alla Giana Erminio. Queste le sue dichiarazioni:

Non me l’aspettavo, sono rimasto senza parole. Durante l’anno si è verificato qualche problema e non creato da me. C’era stato poi un chiarimento, le scuse e tutto sembrava rientrato: apprezzavo l’allenatore. I programmi sembravano altri, pochi giorni fa proprio Albè mi parlava di come avremmo costruito la nuova squadra, ma è andata diversamente. Avrei preferito saperlo diversamente, di persona e dal tecnico. Dal mondo del calcio non bisogna aspettarsi nulla, meritocrazia compresa, però credo di aver dato il mio contributo. Senza giocatori esperti questa squadra sarebbe retrocessa: parlare di playoff è da folli, la realtà è che abbiamo fatto due miracoli salvandoci. La delusione riguarda soprattutto l’aspetto umano, ognuno è libero di fare le proprie scelte e si possono discutere e ridiscutere all’ infinito, ma vanno accettate. Il tema è un altro: pensavo che questo fosse un’ambiente diverso e particolare, nonostante l’avvisaglia di qualche mese fa: stavo bene e pensavo di rimanere. Ho una certa età, poi, e non ho bisogno di barzellette: Albè dirà che è stata una scelta del presidente Bamonte, ma non è giusto nascondersi. Avrei voluto parlarne con lui direttamente senza polemiche, mi ha chiamato Colombo però. Mi si chiedeva maggior corsa? Ho determinate caratteristiche e si sa, la squadra non l’ho costruita io. Credo che la gente di Gorgonzola si sia comunque divertita”.

“La società mi ha fatto lavorare nelle migliori condizioni, mi sono sentito sostenuto dall’ambiente. I tifosi mi hanno voluto bene e li ringrazio, come del resto i miei compagni che sono dei ragazzi straordinari. Io, come del resto gli altri giocatori esperti, mi ero calato nella parte e sarei rimasto volentieri: separarsi ci sta, ma non così. È il lato umano della questione che non va giù. Pazienza, continuerò a giocare e a sorridere: è giusto, però, lasciarsi dicendo come stanno le cose e come sono andate”.

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