Incredibile ma vero, in poche stagioni crollano al minimo storico gli spettatori paganti! Un’ecatombe che sbalordisce e che lascia poco spazio alle giustificazioni addebitati alla pandemia. Nemmeno in promozione i numeri erano così umilianti. Ma a cosa è dovuto questo calo di interesse dei tifosi?
La causa principale è da attribuire alla politica scellerata della società che non ha mai fatto nulla per incentivare i tifosi, non ha mai pensato a coinvolgerli con iniziative mirate, ne ha mai creduto in loro come parte integrante del progetto (un tempo erano considerati il 12° uomo in campo!!!). L’indifferenza ha così prodotto questi risultati negativi in controtendenza rispetto a tutte le piazze della Lega Pro, arrivando a toccare il fondo proprio domenica contro la Pro Patria con soli 169 paganti.
La squadra non è mai stata presentata al pubblico, addirittura a volte neanche alla stampa; la comunicazione è quasi nulla, i giornalisti a volte sono derisi e ostacolati …. insomma un ambiente sportivo anomalo dove qualche dipendente si arroga il compito di decidere in base a come è la propria luna (storta!) e chi se ne frega se è corretto o meno. Insomma sembra di trovarsi di fronte a dei dilettanti catapultati in una realtà molto più grande delle loro capacità, dove l’interesse per la Giana Erminio si ferma fino all’arrivo del proprio stipendio. Vige la legge di quando eravamo bambini e tirando quattro calci al pallone c’era sempre colui che voleva calciare il rigore perché “il pallone è mio e il rigore lo tiro io”. Ma non funziona così….. la Giana Erminio è la squadra di Gorgonzola dal 1909, nel corso degli anni sono passati tanti giocatori, allenatori, dirigenti, presidenti e soprattutto dipendenti e in più di 100 anni l’unica cosa che è rimasta intatta è la squadra intesa come proprietà dei tifosi, della gente di Gorgonzola e dintorni.
Occorre quindi rimettere la Chiesa (la Giana) al centro del Villaggio, solo così ritroveremo l’entusiasmo dei tifosi, della gente comune e degli addetti ai lavori ….. tutto il resto è arroganza pura e se nessuno si vuole rendere conto della grave situazione, i danni saranno ancora più pesanti. E’ ora di iniziare a cambiare atteggiamento, allargando l’obiettivo fuori dal risultato sportivo, riconquistando tutti quei tifosi che fino a qualche tempo fa vivevano solo per i Biancazzurri, discutendo nei bar, tra amici, in famiglia, sul lavoro.
E’ lontanissimo il ricordo del Città di Gorgonzola con più di mille paganti, quando arrivavano le favorite Alessandria (1995 paganti nella stagione 2016/17), Cremonese, Piacenza, Pisa, Arezzo, Como. La media di presenze nelle prime sei partite interne è penosa: 245 spettatori paganti.
Le presenze in questa stagione
Giornata | Partita | Spettatori |
1 | Giana Pro Sesto | 297 |
3 | Giana Lecco | 399 |
5 | Giana Albinoleffe | 220 |
7 | Giana Legnago Salus | 170 |
9 | Giana Virtus Verona | 216 |
12 | Giana Pro Patria | 169 |
Totale spettatori | 1.471 (media 245) |
La media delle presenze tra i professionisti
Il crollo dei paganti è facilmente individuabile confrontando le otto stagione il Serie C:
Stagione | Spettatori totali | Media | Partita con + spettatori |
2014/2015 | 13.912 | 732 | 1.831 con il Pavia |
2015/2016 | 16.716 | 983 | 1.591 con l’Alessandria |
2016/2017 | 16.496 | 868 | 1.995 con l’Alessandria |
2017/2018 | 12.409 | 689 | 1.249 con il Monza |
2018/2019 | 12.250 | 645 | 1.548 con il Monza |
2019/2020 | 6.793 | 523 | 737 con la Juve U23 |
2020/2021 | non disponibili | / | / |
2021/2022 | 1.471 | 245 | 399 con il Lecco |
Come si può notare, la media spettatori paganti a partita è crollata nell’ultima stagione, ma in flessione continua dal 2015/2016, nell’indifferenza totale.