Prima dell’allenamento del venerdì pomeriggio della Giana Erminio, presso il centro sportivo Seven Infinity di Gorgonzola, è intervenuto il fisioterapista biancoceleste Luca Fagnani, che ha raccontato, in esclusiva ai microfoni di TuttoTritiumGiana.com, della prima esperienza in una società professionistica, degli esercizi propedeuci da assegnare ai calciatori al recupero da un infortunio, degli ultimi casi in casa Giana, del suo futuro alla società, e le sue sensazioni sul cammino in campionato della compagine della Martesana, alla vigilia del match contro il Pavia.
Luca, quando hai iniziato questa avventura con la Giana Erminio?
“Ho iniziato lo scorso luglio. E’ la prima stagione con la Giana Erminio. E’ nata all’improvviso. Proprio ai primi giorni di luglio avevo ricevuto la chiamata dal direttore generale della società, Angelo Colombo. Ero andato a parlare con lui, e con mister Albè. Questa avventura è iniziata inaspettatamente”
Quindi sono passati otto mesi dalla data d’ingresso nella società.
“Esattamente. Nel frattempo ho aperto da pochi giorni lo studio nuovo, e sono grato e soddisfatto. Consideriamo che mi sono laureato in fisioterapia tre anni fa, con una tesi sui calciatori. Avevo accantonato questo sogno, non avendo avuto più a che fare con loro. Poi ad un tratto si è presentata l’opportunità di lavorare con i calciatori, peraltro professionisti. Non capitano tutti i giorni certe occasioni”
Quali esercizi proponete ai calciatori?
“Dipende sempre da quale problema possiedono. Se è strutturale si interviene manualmente, sia io che Mauro Bulla. Con i calciatori pronti a rientrare in campo, io curo l’aspetto dell’esercizio in coordinazione con il Prof. Davide Cochetti. Una cosa che mi piacerebbe fare nella prossima stagione sarebbe un aspetto di prevenzione, ovvero a inizio anno cercherò di fare una valutazione più specifica di ogni calciatore, in modo tale da dare a ciascuno durante la stagione un lavoro personalizzato, da compiere prima degli allenamenti. Se c’è da organizzare specificatamente l’aspetto dell’esercizio me ne occupo personalmente in campo, oppure in palestra”
Ci sono dei giocatori che hanno avuto un recupero più lungo del loro infortunio?
“Ce ne sono stati quattro. Biraghi ha avuto questo problema del tendine d’Achille, che si trascinava dall’anno precedente. Immediatamente dopo Grauso. Successivamente è capitato a Marotta un trauma al tallone. E’ stato questo un infortunio più lungo del previsto. Ricordiamo anche Paleari con la frattura al dito. In questo caso bisogna però aspettare dei tempi ben precisi. Ultimamente c’è Sasà Bruno, che sta soffrendo di diversi problemi da prima di Natale. Dopo il problema occorso al gemello, ora è la cervicale a tenerlo fuori”
Venendo alle prestazioni della squadra, ritieni possa salvarsi?
“Ultimamente stiamo raccogliendo poco, per quello che concerne i punti. Contro il Cittadella abbiamo disputato un’ottima gara, contenendoli bene. E’ bastata un’azione per prendere rete. Siamo in un momento che stacchiamo la spina per un secondo e subiamo gol. Poi è stata dura farne una, poiché hanno un livello alto. A mio parere è una questione di imparare a fare i professionisti, ad ogni stagione, fino ad arrivare al cento per cento. Ci sono dei cali d’attenzione e probabilmente bisognerà lavorare anche su quello. Però dovremo fare punti, altrimenti comincia a essere dura”
Domenica prossima ci sarà la trasferta a Pavia, sulla carta probabilmente favorevole a loro, ma gli scontri diretti verranno successivamente, contro Mantova e AlbinoLeffe.
“Certamente bisognerà vincere con le squadre dietro di noi in classifica, ma anche con le altre, a partire già contro il Pavia, anche se può risultare difficile. Confermo c’è l’impegno da parte di tutti. Si tratta solo di fare un ulteriore passo in avanti, aiutati da gente d’esperienza come Gasbarroni, Grauso, Polenghi o Sasà”
Concludendo, intraprenderai questo cammino anche prossimamente con la Giana Erminio?
“Se penso ai miei coetanei, è difficile trovare un ragazzo ad un livello così alto. Sono grato alla società dell’opportunità che mi ha dato, e punterò sicuramente a migliorare nel corso degli anni. Nonostante ho deciso di investire sul mio studio appena aperto, punto ad abbinare entrambe le cose, poiché dal punto di vista dell’esperienze, sia lavorative che umane, è proprio bello rimanere in questo ambiente e lavorarci, specialmente con tutto lo staff tecnico. Ci sono calciatori che hanno calcato campi di serie A ed è una buona opportunità di confrontarsi con medici e fisioterapisti di alto livello”
Servizio a cura di Davide Villa