Campanello d’allarme dopo la sconfitta di Pavia, con i Biancazzurri a + 1 dalle sabbie mobili dei play out. A guardare i numeri potremmo parlare di crisi Giana, considerato che nel girone di ritorno ha vinto una sola volta a Lumezzane, poi tre pareggi (a Cuneo, a Piacenza e in casa con la Reggiana) e quattro sconfitte (Renate e Cittadella in casa, Bassano e Pavia fuori). In realtà la squadra di Albè sul piano del gioco non è mai stata inferiore agli avversari, ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato e un po per sfortuna ed anche per qualche disattenzione, non è riuscita a concretizzare le buone prestazioni espresse in campo.
Il vero problema non è l’atteggiamento, il gioco, la grinta o l’impegno ma la finalizzazione delle numerose occasioni create. Se non si buca la rete avversaria difficilmente si riesce a portare a casa il risultato e in questo momento, pur creando tante azioni pericolose in ogni partita, ai Biancazzurri è mancata proprio la facilità di realizzazione, l’uomo che con freddezza finalizza il lavoro della squadra. E’ vero che ha dovuto rinunciare a Sasà Bruno per due mesi e mezzo, ma questo non giustifica gli errori di Gasbarroni a Cuneo, quelli di Marotta con il Renate, quelli di Cogliati con il Cittadella, e altri ancora. A questi livelli le occasioni sprecate si pagano a caro prezzo!
Tornando alla partita di Pavia, la sconfitta ci può stare in quanto la Giana ha sofferto la loro fisicità e cattiveria nei contrasti, non certo l’atteggiamento tenuto in campo per tutti i novanta minuti. L’uno-due della fine del primo tempo ha penalizzato oltre misura i Biancazzurri che fino a quel momento erano in totale controllo del gioco. Purtroppo, la deviazione di Polenghi sul tiro non irresistibile di Foglio ha compromesso il buon andamento della partita e addirittura il secondo goal poco dopo (viziato da un evidente fallo di Cesarini su Solerio proprio davanti agli occhi dell’arbitro che non è impallato da nessun altro giocatore ma stranamente non fischia), ha consentito ai padroni di casa di agire tranquillamente in contropiede controllando il gioco senza affanni.
Nella prima mezzora la squadra di Albè avrebbe anche avuto più volte l’occasione per andare in vantaggio, una con Gasbarroni dal limite che gira a rete debolmente e due volte con Perico di testa. Al primo (mezzo..) tiro nello specchio della porta invece subisce l’1 a 0 in modo del tutto casuale e sul 2 a zero il mister ha provato a cambiare inserendo il bomber Bruno per un difensore Bonalumi, ma la difesa pavese ha retto bene.
Che dire, la situazione in classifica non lascia stare tranquilli, ma i tifosi non devono pensare che i ragazzi sono alla deriva ….. sono vivi più che mai, giocano con il cuore e non sono in crisi di gioco. Il problema è solo legato al goal, adesso con il rientro di Sasà Bruno si tornerà al 4-3-3 e ci auguriamo che ritorni in campo anche Ricky Rossini che con la sua fisicità, grinta e tecnica ha sempre fatto la differenza.
Nulla è perduto, e sabato sera arriva a Gorgonzola il Mantova e questa volta non si può più sbagliare.
PAVIA-GIANA ERMINIO 2-0
Pavia: Facchin, Malomo, Foglio (Grillo 77′), Muscat, Siniscalchi, Dermaku, Marchi, Pirrone (Carraro 23′), Sforzini, Ferretti, Cesarini (Kladrubsky 83′). A disp: Fiory, Marino, Ghiringhelli, Grillo, Carraro, Anastasia, Grbac, Kladrubsky, Manconi, Azzi, Cristini, Bonanni. Allenatore: Fabio Brini.
Giana Erminio: Paleari 6, Perico 6, Solerio 6, Marotta 6, Bonalumi 6 (Bruno 46′, 6), Polenghi 6.5, Pinto 6.5, Biraghi 6 (Rossini 71′, 6.5), Cogliati 5, Gasbarroni 5 (Capano 75′, 6), Augello 6.5. A disp: Sanchez, Sosio, Montesano, Rossini, Grauso, Greselin, Sanzeni, Capano, Romanini, Bruno. Allenatore: Cesare Albè.
Direttore di gara: Signor Nicolò Cipriani di Empoli. Assistenti: Signori Marcello Rossi di Novara e Antonio Vono di Soverato.
Marcatori: Foglio 37′, Cesarini 38′.
Recupero: 1′ pt, 3′ st
Angoli: 8-9
Ammoniti: Biraghi 49′, Cesarini 64′, Siniscalchi 84′.